giovedì 19 giugno 2008

Contrastiamo il caro benzina e il caro-vita

Il popolo italiano è all’affanno economico, a causa dei continui rincari dei beni di consumo e di prima necessità, del costante aumento dei prezzi dei servizi essenziali (una volta pubblici), dell’impossibilità di accedere ad un mutuo per l’acquisto della prima casa ed infine del caro-benzina. Il rialzo del prezzo del greggio è dovuto soprattutto dal potere di contrattazione dei paesi esportatori di petrolio che impongono il prezzo della benzina sui mercati internazionali. Il nostro Paese vittima del ricatto energetico internazionale, subisce in più il ricatto dei nostri governanti nazionali che in questi ultimi 50 anni non hanno saputo altro che aumentare le accise sui carburanti. Ad oggi il 60% del costo del carburante viene intascato dallo Stato per tasse assurde. Le accise infatti sono state utilizzate per reperire fondi o entrate pubbliche straordinarie, ma, una volta decise, non sono mai state rimosse dopo aver raggiunto lo scopo: 14 lire per la crisi di Suez del 1956; 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; 205 lire per la missione in Libano del 1983; 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; 39 lire (0,020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Totale 485,9 lire pari a 0,25 euro per litro. Al termine dei conti possiamo contare una tassazione che costituisce più del 60% del prezzo finale di un litro di benzina. Infatti abbiamo: 1)accisa (sopra indicata); 2) Iva sul prezzo; 3) Iva sull’accisa (una tassa sulla tassa!) Questa situazione è ormai diventata insostenibile. Una tassazione così estrema dei carburanti non fa altro che rallentare lo sviluppo economico dell’Italia facendo aumentare vertiginosamente l’inflazione e il costo della vita delle famiglie italiane i cui redditi sono congelati ormai dal tempo dell’entrata in vigore dell’euro. La Destra promuoverà a breve la raccolta di firme famiglia per famiglia per sottoscrivere una proposta di legge popolare per il taglio delle tasse sui carburanti mediante la eliminazione immediata delle accise ormai decadute e della tassazione ad esse associate. Facendo così si diminuirebbe drasticamente il prezzo dei carburanti di circa 40 centesimi al litro. Questo non significa eliminare le tasse sulla benzina, che in ogni caso rimarrebbero (Iva sul prezzo e tassazione profitti delle compagnie petrolifere).
http://www.ladestranews.it/vita-da-partito/contrastiamo-il-caro-benzina-e-il-caro-vita.html

mercoledì 4 giugno 2008

"Gli uomini del nuovo schieramento saranno antiborghesi, per via della superiore concezione, eroica e aristocratica dell'esistenza; saranno antiborghesi perché disdegnano la vita comoda; antiborghesi perché seguiranno non chi promette vantaggi materiali, ma coloro che esigono tutto da se stessi".
Julius Evola